Scialandro

Cambia in lingua italiana
Change language english
Ascolta in lingua italiana
listen listen in english

Sui monti che sovrastano il paese, si scorge una costruzione incompiuta: un vasto edificio noto ai tanti con il nome di “Scialandro”, dal nome della località dove è stato costruito. Il territorio di Montesano sulla Marcellana è situato a confine tra la Campania e la Basilicata e quindi questa è un’opera a valenza interregionale.
L’opera fu iniziata nel periodo post-bellico dal benefattore Filippo Gagliardi con l’intento di crearne un imponente Convento con 600 vani utili, che rinnovasse la presenza di un ordine monacale a Montesano.
E’ stata una delle prime opere in cemento armato eseguite nel Vallo di Diano tra gli anni ’50 e 60 del secolo scorso. La struttura, però rimase incompiuta e da allora, le numerose proposte di completamento non hanno avuto successo.
La torre centrale ma anche le ringhiere a colonnine in pietra, insieme ad altri fregi abbozzati, lasciano intravedere un potenziale interessante, che accresce i rimpianti per la sospensione del progetto. L’opera non fu conclusa perché realizzata su terreno del demanio statale e questo generò un contenzioso tra il costruttore e lo Stato.
Alla fine degli anni 90 una ala della costruzione fu recuperata e destinata ad attività casearia in cooperativa, con finanziamento Regionale Pop Agricoltura.
Dopo un po' di anni l’attività è stata chiusa.
Negli anni 80 furono avviate delle proposte per il recupero con fondi FIO Europei per il recupero di questo complesso posizionato in una posizione cerniera tra tre regioni (Campania, Calabria, Basilicata) per la creazione dell’attività di protezione civile (non esistente ancora).
Il progetto si fermò perché l’amministrazione proponente andò in crisi.
A settembre 2018 fu realizzato dall’Ordine degli architetti di Salerno nell’ambito della celebrazione di Mirabiliae un Workshop dal titolo “IDEEE SUGGESTIONI ARCHITETTONICHE PER UN PAESE TRA REALTÀ E LEGGENDA”, ideato dall’arch. Teresa Rotella allora Vicepresidente d’area, diretto alla promozione del turismo e alla valorizzazione territoriale attraverso il recupero e la rifunzionalizzazione delle architetture realizzate da Filippo Gagliardi, benefattore emigrato in Venezuela e ritornato al suo paese natio, ricchissimo.
L’evento si propose come occasione per indagare su alcune questioni urbane irrisolte del territorio di Montesano, declinando il tema del recupero, della riqualificazione e del rilancio del territorio attraverso la progettazione di interventi puntuali. Tra i gruppi partecipanti, molti hanno scelto tra opere realizzate da Filippo Gagliardi lo Scialandro, nel riconoscere la valenza architettonica dell’opera divenuta parte integrante del paesaggio e dello skyline urbano, hanno proposto il recupero dell’intera opera e dell’area nella quale è inserita.
I gruppi hanno immaginato il recupero ed il completamento del contenitore Scialandro nel rispetto del progetto dell’ideatore ma con funzione di “sentinella del territorio” attraverso la realizzazione di Campus studentesco, Università della Biodiversità e dell’Agricoltura Ambientale.
Un altro progetto sfruttando il declivio naturale della collina, senza modificare l'orografia dei luoghi, ipotizza la realizzazione di una cavea (Arena Gagliardi) per spettacoli e manifestazioni all'aperto completo di collegamenti con scala mobile con le Terme di Del Debbio.
Lo Scialandro evoca ancora un suo fascino e ci sono ancora i margini per pensare ad una sua ristrutturazione completa, basta avere una idea vincente rispolverando tra le idee del workshop.

On the mountains overlooking the town, you can see an unfinished building: a vast building known to many with the name of “Scialandro” , from the name of the place where it was built. The territory of Montesano sulla Maripendenza is located on the border between Campania and Basilicata and therefore this is an interregional work.
The work was begun in the post-war period by the benefactor Filippo Gagliardi with the intention of creating an imposing Convent with 600 useful rooms, which would renew the presence of a monastic order in Montesano.
It was one of the first works in reinforced concrete carried out in Vallo di Diano between the 50 and 60 years of the last century. The structure, however, remained unfinished and since then, the numerous proposals for completion have not been successful. Unfortunately, the building is in a state of neglect and dilapidation.
The unfinished monastery, which appears as a ruin reduced to a minimum, is instead only the external frame of a never completed project, now deteriorated by time.
The central tower but also the stone balusters railings, together with other sketched friezes, suggest an interesting potential, which increases the regrets for the suspension of the project. The work was not completed because it was built on state-owned land and this generated a dispute between the builder and the State.
At the end of the 90 a wing of the building was recovered and destined to dairy business in a cooperative, with Pop Agriculture Regional funding.
After a few years the business was closed.
In the 1980s, proposals were launched for the recovery with FIO European funds for the recovery of this complex positioned in a hinge position between three regions (Campania, Calabria, Basilicata) for the creation of the civil protection activity (not yet existing).
The project stopped because the proposing administration went into crisis.
In September 2018 a Workshop entitled "IDEEE ARCHITECTURAL SUGGESTIONS FOR A COUNTRY BETWEEN REALITY AND LEGEND" was created by the Order of Architects of Salerno as part of the Mirabiliae celebration ", designed by the architect. Teresa Rotella then Vice President of the area, directed to the promotion of tourism and territorial enhancement through the recovery and re-functionalization of the architectures created by Filippo Gagliardi, benefactor who emigrated to Venezuela and returned to his native country, very rich.
The event it was proposed as an opportunity to investigate some unresolved urban issues in the Montesano area, declining the theme of recovery, redevelopment and revitalization of the area through the design of specific interventions. Among the participating groups, many chose among works created by Filippo Gagliardi lo Scialandro, in recognizing the architectural value of the work that has become an integral part of the landscape and the urban skyline, they proposed the recovery of the entire work and the area in which it is inserted.
The groups have imagined the recovery and completion of the Scialandro container in compliance with the design of the creator but with the function of "sentinel of the territory" through the creation of a student campus, University of Biodiversity and Environmental Agriculture.
Another project taking advantage of the natural slope of the hill, without changing the orography of the places, envisages the creation of a cavea (Arena Gagliardi) for outdoor shows and events complete with escalator connections with the Terme di Del Debbio.
Lo Scialandro still evokes its own charm and there is still room for thinking about its complete renovation, just have a winning idea by dusting off the ideas of the workshop.