Fontana Pila

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In quasi tutti i paesi del Vallo di Diano la “Fontana” stava ad indicare, a volte, l’unica sorgente alla quale gli abitanti si recavano ad attingere acqua da bere, da cucinare, da utilizzare nei sevizi igienici. La Fontana Pila di Montesano, era l’unica fontana del paese, utilizzata per circa cinquant’anni da tutti gli abitanti residenti.
La Pila in generale è un serbatoio di pietra contenente acqua, raccolta da una o più sorgenti, che fuoriesce da uno o più getti. La Fontana Pila è anche una fontana adibita ad abbeveratoio per animali o a lavaggio dei panni, ma può avere anche tutte queste funzioni contemporaneamente.

La Pila Vecchia:
La Pila Vecchia, detta anche “a Pelecèdda”, è situata più a monte della Pila nuova in direzione Scialandro. La vecchia condotta a cielo aperto, era costituita da pietre lavorate, come negli acquedotti del passato, ancora visibili in località Serra della Guardia. La condotta, dopo aver raccolto l’acqua sorgiva, la depositava in un serbatoio di pietra dal quale fuoriusciva attraverso un “ermece”, un coppo, cioè una tegola ricurva.

La Pila Nuova:
La Pila Nuova, o semplicemente Pila, costruita in mattoni pieni e pietra di Padula, fa oggi bella vista sulla strada che dalle Terme, porta al cimitero di Montesano.
Riportata alla luce durante alcuni scavi, sotto la strada all’altezza dell’incrocio per la strada che porta allo Scialandro, adottata dagli alunni della scuola media Abate Cestari negli anni 90, che parteciparono al progetto di ricerca e venne restaurata e rimontata con tutti i suoi materiali, poco più lontano, lungo la stessa strada e si presenta oggi, con i suoi getti d’acqua, ricca della storia del suo passato.
“Se alcuno laverà panni, ventri ed altre cose sporche, ed altri simili cose dentro la Pila.. pagherà ogni volta alla Corte un tarì …,se alcuno distante tre canne dalla fonte laverà le sopradette cose sporche, è tenuto alla stessa pena…,tanto laici quando clerici”.
Tutte le fontane dei paesi hanno tante storie da raccontare, in quanto luogo di incontro giornaliero delle donne che, nel mentre aspettavano il loro turno per attingere l’acqua, discutevano del lavoro, delle feste, dei problemi del vicinato, dei pettegolezzi.
A volte, la Pila era anche luogo di litigi. Questa fontana ha avuto una sua storia importante. Durante “Lo sciopero del 43”, ci fu una rivolta contadina.
Una donna Paladino Emilia, che andava ad attingere acqua, estranea alla manifestazione che avveniva nella piazza Nuova, distante dal luogo degli avvenimenti di circa cinquecento metri, fu colpita a morte.
La manifestazione si trasformò in una strage con quattro morti e trentuno feriti tra i manifestanti e tre persone esterne “Ne uccisero anche un’altra che si trovava alla Pila Vecchia …….. a sparenne cume se spara a nu passere”.
Un vero tiro al piccione, da parte delle guardie municipali, con una sparatoria a vista.
Non esiste alcuna data sulle due fontane per cui gli studiosi fanno fatica a stabilirne la data di costruzione. Si può presumere, comunque, che la Pila nuova sia stata costruita negli anni dell’Unità d’Italia.